Spedizioni dei Rus' nel mar Caspio

I Variaghi Rus' e le loro navi lunghe a Garðaríki, di Nicholas Roerich.

Le spedizioni dei Rus' nel mar Caspio furono una serie di incursioni militari intraprese dai Rus' tra l'864 e il 1041 sulle coste del mar Caspio, di quelli che sono oggi l'Iran, il Dagestan e l'Azerbaigian. Inizialmente, i Rus' apparvero nel Serkland nel IX secolo, viaggiando come mercanti lungo la rotta commerciale del Volga, vendendo pelli, miele e schiavi. Le prime incursioni su piccola scala ebbero luogo alla fine del IX secolo e all'inizio del X secolo. I Rus' intrapresero la prima spedizione su larga scala nel 913; arrivati su 500 navi, saccheggiarono la regione di Gorgan, il territorio dell'odierno Iran, e più ad ovest, il Gilan e il Mazandaran, prendendo schiavi e beni. Sulla via del ritorno, i razziatori settentrionali furono attaccati e sconfitti dai Cazari nel delta del Volga, e coloro che sfuggirono furono uccisi dalle tribù locali del medio Volga.

Durante la loro successiva spedizione nel 943, i Rus' conquistarono Bardha'a, la capitale dell'Arran, nell'attuale Repubblica dell'Azerbaigian. I Rus' rimasero là per parecchi mesi, uccidendo molti abitanti della città e ammassando un sostanzioso bottino. Fu solo un attacco di dissenteria tra i Rus' che li costrinse a partire con le loro prede. Svjatoslav, principe di Kiev, comandò il successivo attacco, che distrusse lo stato cazaro nel 965. La campagna di Svjatoslav stabilì il dominio dei Rus' sulle rotte commerciali nord-sud, contribuendo ad alterare la demografia della regione. Le incursioni continuarono nel corso del tempo, con l'ultimo tentativo scandinavo di ristabilire la rotta verso il mar Caspio che ebbe luogo nel 1041 da parte di Ingvar il Viaggiatore.


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